Sulla Via del Catai - Nr. 28 , Maggio 2023 |
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UNA NUOVA LETTURA DELLA RUSSIA come ponte tra Cina ed Europa Sfoglia le prime pagine INDEX INTRODUZIONE pag. 11 DE ANGELI, Aglaia e BOGUSHEVSKAYA, Victoria LEOPARDI, Alessandro - Università di Roma “Sapienza” UN AVVENTURIERO SERBO AMBASCIATORE DELLA RUSSIA IN CINA Sava Vladislavić e il suo contributo alle relazioni russo-cinesi pag. 27 A Serbian adventurer as Russia's ambassador to China: Sava Vladislavić and his contribution to Russian-Chinese relations Abstract: Early Russo-Chinese relations bear the footprints of Sava Vladislavić, a Serbian adventurer turned into one of the Czars’ most trusted diplomats. After negotiating the Treaty of Kjachta (1728), opening China to Russian merchants and missionaries, he left a Secret Report, the Sekretnaja informacija (1731), meant to influence Russia’s posture to its eastern neighbor. Drawing from the Secret Report, various official sources, and secondary literature in Serbian and Russian, the present submission aims at outlining Vladislavić’s personal contribution to Russo-Chinese relations and his role as initiator of a new ‘knowledge regime’ towards China in 17th century Russia. Read TITOV, Alexander - Queen’s University Belfast SULL’APPROPRIAZIONE NAZIONALE DELLE TERRE IMPERIALI IN RUSSIA E CINA NEI SECOLI XIX E XX pag. 45 On the national appropriation of imperial lands in Russia and China in the 19th and 20th centuries Abstract: This paper focuses on the transformation of China’s and Russia’s imperial territories into national ones. What started as an area of imperial competition in the 19th century, by the mid-20th century was divided as national rather than imperial territories. Inclusion of imperial areas into a nation’s geo-body is a complex and historically contingent process. The paper argues that a key mechanism in this process is to attach an emotional value to a territory, thus making it a vital part of national identity by giving it a spatial representation. For both Chinese and Russian empires, due to their continental nature, a distinction between the home country and colonies was not as obvious as for classical European overseas empires. That is why competing imperialisms of Russia and China were able to transform themselves into projects of national appropriation. These ‘nationalizing empires’ created nation-states from their empires. The existence of a core hegemonic nation extending its national claims on new territories united their respective nation-building projects. The paper outlines the principal mechanisms of this transformation and shows how modern geo-bodies of Russia and China were formed through the appropriation in the Russia Far East and China’s Northeast (Manchuria). Read YANCHENKO, Denis G. - Saint Petersburg State University VIEWS OF THE GOVERNMENT OF THE RUSSIAN EMPIRE ON THE PROBLEM OF ASSIMILATION OF THE CHINESE AND KOREAN POPULATIONS IN THE RUSSIAN FAR EAST pag. 67 Opinioni del governo dell'impero russo sul problema dell'assimilazione delle popolazioni cinese e coreana nell'Estremo Oriente russo Abstract: Gli emigranti cinesi e coreani nel territorio dell’Estremo Oriente russo nella seconda metà del XIX e all’inizio del XX secolo rappresentarono una sfida per le autorità imperiali russe. Con l’inizio della colonizzazione attiva della Siberia e dell’Estremo Oriente russo dopo la guerra russo-giapponese, il governo imperiale russo vide in queste comunità di stranieri una minaccia all’intero progetto d’insediamento e alla posizione strategica della Russia in Asia. Difatti, le autorità locali russe fino alla guerra russo-giapponese ebbero uno scarso potere di controllo sulle comunità cinesi e coreane, pertanto la loro assimilazione e acculturazione nei territori russi doveva essere realizzata in modo graduale. Poiché i vincoli naturali al libero mercato del lavoro resero le nascenti città dell’Estremo Oriente russo dipendenti dalla rete ferroviaria e dalle idrovie che la collegavano con la Russia centrale, le autorità russe non potevano rifiutarsi completamente di assumere lavoratori migranti cinesi e coreani. Questo articolo esaminerà l’evoluzione della politica ufficiale in materia alla vigilia e durante la Prima guerra mondiale. Read STAROVOYTOVA, Elena - Saint Petersburg State University CHINA IN RUSSIAN SATIRICAL GRAPHICS IN LATE 19TH - EARLY 20TH CENTURY pag. 85 La Cina nella grafica satirica russa tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo Abstract: A cavallo tra il XIX e il XX secolo, con l’intensificarsi della politica nell’Estremo Oriente russo la stampa russa presta una maggiore attenzione alla Cina. Infatti, sin dalla seconda metà del XIX secolo la stampa russa vive un boom grazie alla crescita industriale e alla comparsa di nuovi mezzi di comunicazione di massa. Inoltre, l’aumento dell’interazione socioculturale tra i due paesi porta alla comparsa di informazioni sempre più diversificate sulla Cina nella stampa russa a disposizione di un vasto pubblico. Dalla prima guerra sino-giapponese in poi la stampa russa cita costantemente la Cina, e con l’aumento del numero di riferimenti alla Cina, autori e lettori inevitabilmente cominciano a formare un’immagine unica e talvolta contraddittoria della Cina stessa. È proprio grazie allo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa, che quest’immagine della Cina nella grafica satirica russa, di cui si occupa il presente articolo, si diffonde sempre più. E così, le riviste satiriche antecedenti alla Rivoluzione di febbraio del 1905 incentrate principalmente sugli affari internazionali, che hanno avuto una vasta circolazione all’epoca, ora possono offrire uno spaccato di come le pubblicazioni di massa valutassero la Cina all’inizio del XX secolo.Questo articolo, quindi, propone un nuovo sguardo allo sviluppo dell’immagine della Cina in Russia e alla storia delle relazioni sino-russe nel suo insieme. Read DE ANGELI, Aglaia - Queen’s University Belfast SUIFENHE AL CONFINE TRA CINA E RUSSIA. STORIA DI SCAMBI COMMERCIALI E DIRITTI DOGANALI, 1860-1918 pag. 109 Suifenhe on the border between China and Russia. History of trade and customs duties, 1860-1918 Abstract: From the end of the nineteenth century all along the first half of the twentieth century, Manchuria was a contested and disputed territory between China, Russia, and Japan, and its sovereignty depended on the Russian and Japanese. commercial penetration too. Taking the example of Suifenhe, a small town located on the border between China and Russia, this article examines through the lens of trade and customs duty, the development of the taxation system along the railway infrastructure. The article examines the complexity of the region using digitised maps, it employs historical geography and GIS methodology to show the issues of govern mentality in the region. Read BOGUSHEVSKAYA, Victoria - Università del Salento REPLACED BUT NOT FORGOTTEN: ON SINICISED AND SINITIC TOPONYMS IN PRIMOSKIJ KRAJ. pag. 131 Sostituiti ma non dimenticati: su toponimi sinitici e sinicizzati in Primoskij Kraj Abstract: Prima che i russi si stabilissero a Primor’ e nella seconda metà del diciannovesimo secolo, commercianti e coloni cinesi avevano dominato la regione e monopolizzato il commercio con la popolazione indigena, portando alla sinizzazione dei toponimi indigeni tungusi. Questi toponimi vennero successivamente tradotti in russo, e tali prestiti linguistici – spesso indiretti e distorti – rimasero in uso per quasi un secolo. L’articolo esamina la concomitanza di vari fattori che hanno favorito questa interazione linguistica. All’inizio degli anni Settanta, in seguito alle dispute sui confini sino-sovietici, per evitare delle eventuali future rivendicazioni territoriali, il governo sovietico decretava che tutti i toponimi anche lontanamente legati alla Cina dovevano essere cambiati. Ciò ha comportato la perdita di 1780 nomi storici (compresi idronimi, oronimi, oeconimi). Tuttavia, mezzo secolo dopo, non tutti questi nomi puramente russi sono entrati nell’uso corrente, mentre alcuni dei nomi originari continuano ad essere regolarmente utilizzati. Read |
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